Storytelling e apprendimento della lingua inglese (parte 2)
Consigli pratici per progettare lezioni basate sullo storytelling
Per programmare delle lezioni di successo basate sullo storytelling risulta necessario, in fase di progettazione, dividere l’attività in tre fasi: pre-storytellling task, storytelling task e post storytelling task.
Nella pre-storytelling task, ci si dedica ai primi step per avvicinare la bambina e il bambino alla storia: mostrare il libro, far vedere le immagini e indicare il titolo. Le immagini sono fondamentali per far comprendere la storia e rendere possibile l’associazione tra parole e immagini. In questa fase, l’insegnante potrà scrivere alla lavagna le parole essenziali per comprendere la storia in modo che le bambine e i bambini potranno riconoscerle durante la lettura. Inoltre, dopo aver mostrato il libro, si consiglia di attirare l’attenzione delle bambine e dei bambini ponendo semplici domande per presentare i personaggi, il setting e la trama, come ad esempio: Who is he/she? Where are they? What can you see? Si consiglia di iniziare a raccontare la storia solo quando c’è attenzione e silenzio in aula.
Nella fase della Storytelling task l’insegnante è inviata a leggere ad alta voce, scandendo le parole lentamente e indicando le immagini durante la lettura. È necessario far comprendere alle bambine e ai bambini la lettura e quindi prevedere una prima lettura senza interruzioni per far apprezzare il suono e il ritmo della lingua, mentre nelle successive riletture può essere richiesta la loro collaborazione. Durante la lettura, si consiglia di usare la voce e i gesti per dare enfasi alla storia, di mimare le azioni e di dare voce ai personaggi. Durante la seconda o terza lettura, si possono ripetere insieme frasi della storia con il ritmo e la giusta intonazione e, se disponibile, si può ascoltare una canzone correlata alla storia. Predire cosa succede può essere una fase di questo momento centrale dello storytelling, favorita da domande quali: What’s the problem? What happens next? Le bambine e i bambini possono rispondere in italiano e man mano che sono più grandi e il livello è più alto possono provare ad usare la lingua inglese.
L’ultima fase è la post storytelling task: in questa fase possono essere proposte delle story maps o delle immagini per riordinare la storia, distinguendo l’inizio, lo svolgimento e la fine. I bambini possono raccontare la storia servendosi delle immagini. Si può valutare la creazione anche un lapbook o dei poster da appendere in classe. Una strategia visiva per aiutare le bambine e i bambini a raccontare la storia è rappresentata dalla “five finger retell” dove il pollice rappresenta il setting, l’indice i personaggi, il medio l’inizio della storia, anulare lo svolgimento e il mignolo la conclusione della storia. La storia può poi prendere vita attraverso la drammatizzazione della storia, il role play o la creazione di finger puppets.
Ed ora non resta che metterci alla prova! Di seguito vi propongo due storie con cui cimentarsi:
– The Gingerbread Man, trovate di seguito il link e l’audio della storia;
– il minibook di “Rudolph the Red – Nosed Reindeer” (storia tipicamente natalizia) utilissimo per il post storytelling task.
Elisa Casci
Docente inglese specialista