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24 Aprile 2024

Digital Scrollytelling

La pagina web come "cornice narrativa"

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Il narrare ha da sempre occupato spazi e tempi significativi in classe: quando ad un concetto didattico si riesce ad agganciare una storia, si forma uno straordinario ponte tra astratto e concreto, un collegamento emotivo in cui l’individuo ricerca connessioni fra le esperienze personali e le nuove informazioni.

In una scuola sempre più digitale, dove la multimedialità sta diventando una risorsa indispensabile per la comprensione approfondita dei contenuti educativi, le tecniche di narrazione che coinvolgono l’uso di più linguaggi mediali rappresentano una preziosa opportunità per arricchire l’esperienza educativa e un potente volano per l’apprendimento significativo.

Per questo si è sperimentato in classe - e in un workshop nell’ultima edizione di Fiera Didacta Firenze - il digital scrollytelling, una tecnica narrativa che sfrutta la possibilità di scorrere in verticale una pagina web, arricchita da effetti grafici e multimediali, con lo scopo di coinvolgere e sorprendere il lettore.

Lo scrollytelling rappresenta un modo innovativo per aumentare l'interesse e il coinvolgimento attivo degli studenti verso la narrazione di una storia, perché ne stimola l’esplorazione, la scoperta creativa, l’approfondimento e la personalizzazione, sia nella fase di scrittura, che in quella di ricerca, selezione e organizzazione delle informazioni.

Si tratta quindi di un vero e proprio esercizio volto all’acquisizione di competenze chiave per la scuola, come la capacità di analisi critica, la comunicazione efficace, la creatività narrativa (solo per citarne alcune), che in questo contesto trovano il supporto sinergico di quelle competenze digitali recentemente aggiornate nel framework “DigComp 2.2. The Digital Competence Framework for Citizens”.

Il digital scrollytelling risulta inoltre estremamente vantaggioso in ambito STEAM. Da una parte è una tecnica che implica il coinvolgimento di diversi ambiti disciplinari, dall’altra risulta particolarmente efficace nel presentare in modo chiaro fenomeni complessi: un modello spesso utilizzato nello scrollytelling è infatti quello della piramide rovesciata, in cui le informazioni più generiche vengono presentate in testa alla pagina mentre, con lo scorrere verso il basso, i concetti diventano sempre più dettagliati e si approfondiscono le questioni tecniche.

Come fare “digital scrollytelling” a scuola?

 Il modo più semplice per iniziare ad utilizzare il digital scrollytelling a scuola, consiste nel coinvolgere gli studenti nella scelta di una storia da raccontare, come una novella tradizionale, un fatto di cronaca, un evento storico, una biografia o l’ultima uscita didattica, e pensare insieme come poter arricchire la narrazione usando elementi multimediali (immagini, video, audio, grafici, mappe, animazioni). Animati dalla possibilità di aumentare un argomento di interesse comune, gli studenti vengono coinvolti nella ricerca e nella selezione di informazioni pertinenti al tema scelto. In questa fase vanno incoraggiati a utilizzare una varietà di risorse, come libri di testo, articoli accademici, interviste con esperti del settore e siti web. In quest’ultimo caso risulta fondamentale guidare gli studenti nell'identificazione di fonti affidabili e nella valutazione della qualità delle informazioni raccolte nell’ottica del raggiungimento delle competenze di literacy del DigComp 2.2 sopra citato.

Durante la ricerca e la selezione delle informazioni, è fortemente consigliata la collaborazione fra gli studenti: questo approccio promuove il senso di appartenenza al gruppo, ma anche la nascita di soluzioni creative grazie al costante scambio di idee.

Con quali strumenti è possibile realizzare e pubblicare un digital scrollytelling?

Esistono diverse piattaforme web che permettono di creare racconti interattivi mediante lo scorrimento dello schermo in modo semplice e gratuito. Queste piattaforme offrono una vasta gamma di modelli predefiniti e tutorial per guidare gli utenti attraverso tutte le fasi del processo creativo, dalla progettazione alla pubblicazione delle storie. Il rischio potenziale associato alla scelta di queste soluzioni, ovviamente in ambito scolastico, consiste nella possibilità per lo studente di focalizzare troppo l’attenzione sull’aspetto grafico a discapito di quello contenutistico: gli effetti grafici proposti, seppur di notevole impatto visivo, possono fungere da pericolosi distrattori nel processo di creazione dei contenuti, con il rischio di relegare la storia ad un ruolo marginale.

In questo contesto, l’App Sites di Google Workspace for Education si distingue come uno strumento versatile e potente per la creazione di esperienze di scrollytelling coinvolgenti e focalizzate sui contenuti.

Del resto il nostro obiettivo non è certo quella di realizzare una pagina per una pubblicità d’effetto (lo scrollytelling è largamente utilizzato tra i professionisti del marketing), volendo piuttosto coinvolgere gli studenti nella storia, arricchendola con particolari, curiosità, mappe, form di testo, elementi multimediali, in modo da renderla più ricca per il lettore, ma oltremodo stimolante per lo scrittore.

Una delle caratteristiche principali di Google Sites è la facilità di utilizzo unita ad una gestione controllata dei contenuti da pubblicare, che consente anche agli utenti meno esperti di creare rapidamente pagine web personalizzate e visibili solo a una specifica cerchia di utenti.

Con la sua interfaccia drag-and-drop, Google Sites si distingue dalle altre piattaforme soprattutto per la capacità di incorporare in modo fluido nella narrazione contenuti interattivi provenienti da altre applicazioni web, rendendo questa soluzione particolarmente adatta al digital scrollytelling.

Sarà possibile così per gli studenti arricchire la storia con mappe e linee del tempo dinamiche, grafici interattivi, gallerie fotografiche, quiz e spazi virtuali, conferendo alla pagina una dinamicità non più solo verticale, ma offrendo al lettore un contatto attivo con la storia in tutte le dimensioni, metafora spaziale dell’approfondimento cognitivo raggiunto dagli studenti in fase di progettazione.

L'uso del digital scrollytelling come strumento didattico apre quindi nuove porte alla narrazione e offre agli studenti un'esperienza di apprendimento coinvolgente in grado di favorire lo sviluppo di competenze essenziali per il futuro.

Gianni Monti

Docente STEM di scuola secondaria, formatore per il sostegno all’innovazione digitale nelle scuole, progettista e conduttore di laboratori per lo sviluppo del pensiero computazionale, è autore di testi scolastici e collabora da anni con la casa editrice Raffaello.

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