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13 Ottobre 2020

Parole a 360° - Scopriamo la parola CAOS

Un incontro con parole da indagare, da smontare e rimontare.

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Quante volte abbiamo detto: “che caos!”, quante volte abbiamo letto titoli di notizie più o meno allarmanti in cui ricorre il termine CAOS per indicare uno stato di pericolo, di confusione, di smarrimento?

Ognuno può affermare di aver sentito descrivere situazioni problematiche e incerte riguardanti la vita politica, la sanità, la scuola, con espressioni che condensano nella parola caos lo stato di agitazione e di disordine che si vuole rappresentare. In contesti quotidiani si parla di caos nel traffico, nel disbrigo di pratiche amministrative, nell’organizzazione di un evento.

Questo termine, in effetti, cosa significa?

È un termine che trova radici profonde nella cultura o è un’etichetta utile per riferirsi a occasioni di perturbamento?

Proviamo a sciogliere i nodi di questa matassa di fili aggrovigliati tra senso comune e ricerca di significato.

Parlare di caos è trattare di ordine e di disordine, in riferimento all’esperienza di vita individuale, alla società, alla natura, all’universo. Caos e determinazione, caos e prevedibilità sono relazioni sulle quali indaga la scienza.

caos 1

Manzoni ci offre un esempio di utilizzo del termine che a qualcuno potrà sembrare davvero sorprendente.

Renzo va dall’ Azzeccagarbugli.

Mi scusi, signor dottore. Vorrei sapere se, a minacciare un curato, perché non faccia un matrimonio, c’è penale.

Ho capito, — disse tra sé il dottore, che in verità non aveva capito. — Ho capito. — E subito si fece serio, ma d’una serietà mista di compassione e di premura; strinse fortemente le labbra, facendone uscire un suono inarticolato che accennava un sentimento, espresso poi più chiaramente nelle sue prime parole. Caso serio, figliuolo; caso contemplato. Avete fatto bene a venir da me. È un caso chiaro, contemplato in cento gride, e… appunto, in una dell’anno scorso, dell’attuale signor governatore. Ora vi fo vedere, e toccar con mano.”

Così dicendo, s’alzò dal suo seggiolone, e cacciò le mani in quel caos di carte, rimescolandole dal sotto in su, come se mettesse grano in uno staio.

“Dov’è ora? Vien fuori, vien fuori. Bisogna aver tante cose alle mani! Ma la dev’esser qui sicuro, perché è una grida d’importanza. Ah! ecco, ecco.”  Cap. III I Promessi Sposi (A.Manzoni)

«Grande è la confusione sotto il cielo. La situazione è eccellente…». La celebre frase pronunciata da Mao durante la Rivoluzione culturale degli anni Sessanta si adatterebbe perfettamente ancor oggi a situazioni politiche ed economiche correlate alle dinamiche di sviluppo di organismi nazionali e sovranazionali. Si tratta di un riferimento al caos e al suo bagaglio di opportunità e di possibilità.

Secondo la Mitologia Caos è uno degli elementi primordiali del mondo, con Eros e Gaia (la Terra).  Caos è la personificazione del Vuoto primordiale, al tempo in cui l’Ordine non era stato ancora imposto agli elementi del mondo. Analizzando il termine (lat. chaos, gr. χάος) nella sua origine linguistica ritroviamo attinenze con l’essere spalancato, aperto. Nel pensiero di Platone il caos ha il significato di miscuglio disordinato, un miscuglio destinato a generare il mondo, il cosmo, come un tutto ordinato in virtù di un principio ordinatore.

Caos è un termine che appartiene alla storia del linguaggio e del pensiero lungo tutto lo svolgersi delle vicende umane nel tempo, un’immagine e un  concetto capace di fornire gli strumenti per leggere e spiegare la realtà.

Non è errato affermare che trattare di caos vuol dire considerare l’origine e l’evoluzione della scienza, proprio perché lo studio della natura ha oscillato intorno alle manifestazioni dell’ordine e del disordine.

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Il Caos magnetico da cui nasce una stella

Dal famoso aforisma di Eraclito “tutto scorre, tutto si trasforma”, dalle riflessioni di Democrito che, come scrive Dante,  «Democrito, che 'l mondo a caso pone» (Inferno, Canto IV vv 136), la filosofia ha affrontato il tema del divenire come asse portante delle concezioni sulla natura. Il divenire ha occupato un posto fondamentale nello studio dei fenomeni,  …fino agli studi sulla termodinamica, prima scienza della complessità, alle riflessioni di Y. Prigogine, Premio Nobel per la chimica nel 1977.

È stata un’esigenza imprescindibile per l’uomo considerare entro schemi e concetti ciò che è mutevole, immenso, l’eterno e il divenire. Così il caos è riferimento di analisi nei modelli della complessità come teoria, appunto, del caos.

La stessa astronomia fa oggi i conti con il caos dopo essere stata analizzata in termini meccanicistici. Il caos deterministico è l’orizzonte in cui elaborano le loro teorie Edward Lorenz e Henri Poicaré.

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L’effetto farfalla: "lo sfarfallio delle ali di una farfalla può causare uno tsunami dall'altra parte del mondo". L’effetto farfalla, teorizzato da Edward Lorenz nel 1962, riguarda una teoria per cui se si cambiano eventi minimi lungo la linea del tempo, appartenenti al passato, questi eventi possono avere un’eco, una ripercussione in termini sostanziali nel futuro.

Così dice Henri Poincaré: “Noi scopriremo il semplice sotto il complesso, poi il complesso sotto il semplice, poi di nuovo il semplice sotto il complesso, e così via, senza poter prevedere quale sarà l'ultimo termine. Ma dovremo pure fermarci da qualche parte e, perché la scienza sia possibile, occorre farlo quando si incontra la semplicità. È questo il solo terreno sul quale possiamo innalzare l'edificio delle nostre generalizzazioni. Ma se la semplicità è solo apparente, questo terreno sarà abbastanza solido? È quanto conviene investigare”. H. Poincaré, La scienza e l'ipotesi, Dedalo, Bari (1989)

Teorie riguardanti il caos, nell’evoluzione del pensiero contemporaneo, sono correlate alla sfida della complessità e allo studio dei sistemi complessi. Complessità e caos, infatti, sono usati per indicare interrelazioni imprevedibili, cambiamenti connessi ai grandi mutamenti del nostro tempo e al mondo globalizzato. La pandemia generata dal coronavirus, attualmente, si presenta come manifestazione di disordine globale. L’emergenza ha focalizzato il dibattito sui controlli possibili, sulle criticità che richiedono nuove scelte verso uno sviluppo sostenibile che permetta di far fronte a una improvvisa situazione di pericolo. La scienza è scienza della complessità che apre nuovi orizzonti per tutti i campi dello scibile.

Si deve a Edgar Morin, uno degli interpreti del tema della complessità, l’uso della teoria del caos nelle scienze sociali.  Morin indica essenziale per gli individui assumere la consapevolezza di un destino planetario comune, prodotto dalle interconnessioni tra sviluppo scientifico, tecnico ed economico. Solo con una profonda consapevolezza di questo “destino” sarà possibile per l’uomo interpretare il caos degli eventi, le loro interazioni e diventare protagonista dello sviluppo e del destino dell’umanità. Morin affida questo compito all’educazione che promuove un’intelligenza creativa e rende possibile la necessaria riforma del pensiero.

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Io vi dico: bisogna avere in sé il caos per poter partorire una stella danzante.”

Friedrich Nietzsche - Così parlò Zarathustra (1885)

Non inoltriamoci sul rapporto che ha avuto il pensiero di Nietzsche in ordine allo sviluppo della scienza nel XIX secolo e non chiediamoci neppure se la moderna epistemologia trova una via di accesso alla spiegazione dell’esperienza umana avvalendosi del contributo della filosofia di Nietzsche.

Cosa esprime il filosofo con questa asserzione? È una frase suggestiva, un invito a superare se stessi, a cogliere il senso del divenire.

Nessuna frase può essere letta, avulsa dalla complessità di un percorso di riflessione articolato, ma sicuramente possiamo leggere questo invito di  Nietzsche come una  riflessione sulla vita, sul continuo cambiamento, sulla consapevolezza che il pensiero produce per il progetto esistenziale degli esseri umani.

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Caos... Resilienza: elementi per la crescita

Mirella Mazzarini

Presidente dell'Unicef Marche ed ex dirigente scolastica. Da anni è impegnata nel campo del volontariato e della pedagogia.

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