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15 Maggio 2020
Scuola: Primaria

C’era un prima del coronavirus e c’è un dopo che è diventato un “durante”

Consigli per i genitori: come affrontare la paura dei bambini

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Prima lo stare insieme era un fatto naturale, tutta la gamma tattile veniva esplorata senza problemi: abbracci, baci e coccole oppure semplicemente stringersi la mano, passarsi un oggetto, respirare uno accanto all’altro. La vicinanza fisica era un modo per esprimere affetto, per sentirsi parte di un gruppo. Dopo tutto è diventato difficile, impossibile quasi.

Durante questo periodo di emergenza, scoppiato quasi all’improvviso, è cambiato il mondo delle relazioni con sé stessi e con gli altri. Bisogna proteggere il proprio corpo, lavarsi spesso le mani, non toccarsi il volto, tossire nel gomito e, in pochissimo tempo, la percezione di sé è divenuta più intensa e collegata al pericolo. Bisogna proteggere sé stessi e gli altri indossando guanti e mascherina, evitare di toccare le persone, di respirare troppo vicini, di rivedere amici e parenti. È diventato difficile spostarsi, passeggiare, condividere.

 Un adulto, in qualche modo, si abitua più facilmente di un bambino a una rivoluzione simile, se ne fa una ragione e, non vivendo nell’immediato, ma esercitando la ragione, riesce ad adattarsi e a regolare in modo diverso la propria vita.

Per i bambini è tutto molto più difficile.

Il contatto fisico è fondamentale per loro. Bastava guardarli giocare durante il “prima”: ruzzavano gli uni con gli altri, rotolavano insieme su un prato, si abbracciavano o si strattonavano, mordevano lo stesso panino o si scambiavano le merende. Cercavano il corpo altrui, era un modo per conoscersi. Durante l’emergenza, tutto questo è venuto meno. Sono rimasti solo (e non sempre e non per tutti) gli abbracci dei genitori e, per chi ne ha, dei fratelli. Quasi sempre, nonni, zii, cugini, amici stanno distanti. La scuola e i maestri sono vissuti sugli schermi gelidi dei computer.

Per i bambini è una perdita di cui non riescono a farsi una ragione. Poiché non sanno esprimere le loro emozioni, il disagio si somatizza, si tramuta in mal di pancia, mal di testa, difficoltà a prendere sonno e incubi notturni.

Una crisi però, se da un lato rappresenta un dramma, dall’altro può essere un’opportunità.

Lo stile di vita è diventato meno frenetico, le attività sono rallentate, genitori possono trascorrere più tempo con i figli e attuare quelle strategie di gioco e di apprendimento che in precedenza erano demandate ad altre persone o istituzioni. In questo momento, mamma e papà sono, molto più di prima, il fulcro vitale dei bambini. Oltre che genitori, sono diventati maestri e amici dei propri figli, coloro che li aiutano ad affrontare le paure tipiche dell’infanzia, acuite dal sopraggiungere dell’epidemia.

La paura di perdere una persona cara, la paura dell’abbandono, la paura della malattia, così come si manifestano con sintomi fisici che altro non sono se non il simbolo del disagio quasi sempre inespresso, possono essere esorcizzate e tenute sotto controllo attraverso un’attività simbolica di narrazione e di gioco. Le metafore e i simboli agiscono nel profondo, così come la sapienza insita nelle fiabe classiche, perciò è opportuno affrontare la paura dei bambini per mezzo di racconti che non esplicitino il problema, ma lo espongano per segni e figure e, nello stesso modo, lo risolvano.

Il catalogo Raffaello, nella serie de “Il Mulino a Vento”, presenta dei libri di narrativa che si prestano allo scopo in modo efficace.

Scelti per i più piccoli

Per i più piccoli proponiamo tre libri da leggere insieme e dei giochi per accompagnare la lettura.

Il primo libro, scritto da Loredana Frescura, trasforma la paura del buio e delle creature notturne in una risata liberatoria.

Aiuta quindi i genitori a mettere a letto i bambini rassicurandoli e divertendoli.

il fantasma dispettoso copertina

I fantasmi non esistono, però... in un castello bianco bianco succedono tanti fatti strani. La vita tranquilla dei signori Grissinis, della zia Cornelia, della cuoca Teresa, del gatto Ovidio, del ragno Gianni sarà messa a dura prova e il castello bianco bianco diventerà rosso rosso.

A questo libro, possono essere abbinate delle attività giocose. Un fantasma, infatti, non è altro che un lenzuolo con cui si può giocare.

Basta procurarsi un vecchio lenzuolo bianco e chiedere ai bambini come possa trasformarsi. Un materiale non strutturato come un drappo bianco si presta moltissimo a stimolare la fantasia e a esplicitare le emozioni. I bambini sapranno tirarne fuori molte idee e molte cose e probabilmente i seguenti suggerimenti saranno superflui:

  • Un lenzuolo con due buchi diventa un fantasma:

lenzuolo fantasma

  • Un lenzuolo arrotolato è un enorme serpente:

lenzuolo serpente

  • Un lenzuolo appeso diventa un teatro delle ombre:

lenzuolo teatro

  • Un lenzuolo può diventare una tenda dove rifugiarsi:

lenzuolo tenda

  • Oppure, se si stende sopra a un tavolo, si trasforma in una casetta dove stare al sicuro:

lenzuolo casetta

  • E diventa perfino un’amaca:

lenzuolo amaca

  • Si può usare anche come tela per dipingere:

lenzuolo tela

Quali altri giochi con le lenzuola inventeranno i vostri bambini?

Il secondo libro consigliato per i più piccoli è stato scritto da Roberto Morgese:

supermami

A ciascun bambino capita di avere incubi e ciascun adulto si ricorda di averne avuti da piccolo. Supermami ricorda a tutti i bambini che esiste sempre un affetto stabile e sicuro nella loro vita su cui poter fare affidamento nei momenti in cui ci si sente disperati.

La mamma protegge i bambini anche quando dormono e, nei sogni, si trasforma in una Supereroina che sconfigge qualsiasi incubo. Anche la lettura di questo libro può essere abbinata a giochi e attività divertenti, magari fatti prima di andare a letto in modo da rinsaldare i legami famigliari e da rassicurare i bambini.

Il momento di andare a letto diventa un atto comune a bambini e animaletti. Con materiale povero si possono realizzare dei burattini da infilare sulle dita per drammatizzare i tempi più significativi di una giornata:

burattini dita

Una lucina notturna aiuta a superare la paura del buio e, se realizzata manualmente con materiali a disposizione, può diventare il supereroe o la supereroina che protegge il sonno:

lucina

Una tazza di camomilla, raccolta insieme nei campi (se possibile) o preparata e bevuta prima di dormire può diventare la bevanda magica che assicura sogni felici:

camomilla

Ci sono famiglie dove ci si prepara per la notte pregando insieme e raccomandando i bambini alla protezione degli angeli custodi.  Anche scrivere, illustrare e recitare una filastrocca per scacciare le cose paurose può essere un modo per rendere il momento del sonno più tranquillo. Questa è di Bruno Tognolini, ma sarebbe ancora meglio se i bambini ne inventassero una preghiera o una filastrocca tutta loro insieme ai genitori:

Drago vago, serpe di mago,
Figlio e nipote di pesce di lago.
Dura, scura, nera paura
Brutto fantasma di brutta figura.
Cose che strisciano e strillano e stridono,
Cose che gracchiano e graffiano e gridano,
Cose che tagliano e toccano e tirano,
Cose che pungono e piangono e ridono,
Cose malvagie, cose selvagge,
Tornate indietro nelle vostre spiagge

Cose malate, cose maligne
Tornate indietro nelle vostre vigne.
Non me ne importa che paure siete
Di buio, di mostro, di morte, di male;
Non me ne importa che nomi avete
Compagni, castighi, sgridate, ospedale;
Questo scongiuro che ora sentite
Suona le rime che vi vincerà
Non me ne importa da dove venite
Tornate là!

Per affrontare le paure, non c’è niente di meglio di una fiaba classica. Ecco la più famosa in una versione facilitata che anche i lettori alle prime armi possono intraprendere in autonomia:

cappuccetto rosso

 

Scelti per i più grandi

Un libro di Marco Tomatis, consigliato per i bambini più grandi, può  diventare uno spunto per trattare il tema dell’emergenza attuale trasponendolo nella fantasia:

il mistero della pietra nera

Giova e Jasmine vincono un premio con un tema sull’archeologia: soggiorno di un mese nel deserto dell’Arizona, negli Stati Uniti, per assistere a interessanti scavi alla ricerca di preziosi reperti.
Ma l’archeologia si trasforma ben presto in una ragnatela di fatti strani e pieni di mistero.
E i due giovani si trovano a vivere avventure inaspettate al centro delle quali c’è “la Cosa”, circondata dalla maledizione e causa di una terribile malattia.

 

Per i bambini più temerari, quelli che adorano avere paura restando al sicuro, ecco una storia che fa davvero venire i brividi specialmente se letta prima di dormire:

la maestra tiramisu

 

Infine, consigliamo di non dimenticare la lettura delle fiabe classiche che si prestano a far emergere e a combattere le paure dell’infanzia fin dalla note dei tempi:

le fiabe dei fratelli grimm

Ai fratelli Grimm si devono alcune tra le fiabe più care e più note ai bambini, animate da streghe, folletti, lupi e bambini alle prese con le prime sfide per diventare “grandi”.

Raperonzolo, Pelle d’orso, I musicanti di Brema, La saggia Ghita, Hänsel e Gretel, La Regina delle Api e tante altre fiabe ci trasporteranno in un mondo di coraggio, di amore, di allegria e di saggezza con una lettura fresca e piacevole per chi legge e per chi ascolta.

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